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La pala è una bella parete posta sopra l’abitato di Fornolosa. Appena oltrepassata la borgata la si vede sulla sinistra salendo, decisamente imponente. La sua scoperta l’abbiamo rimandata per qualche anno poiché pareva decisamente difficile non si riusciva a leggere delle linee logiche sulla placconata e l’accesso pareva arduo. Eppure tutte le sere d’estate che scendi a valle da Ceresole, la vedi e rimani stupito. Il sole la illumina ancora mentre il resto della valle è in ombra. La sua forma simile a una pala ispira alla scalata, assolutamente verticale e decisamente imponenente. L’avvicinamento si svolge su terreno ripido però abbastanza agevole e con un’oretta si arriva agli attacchi.
Al primo giro rimanemmo folgorati da una delle più belle linee da noi scoperte “no spit no parti”. Quel giorno non scalammo, preparammo il sentiero con ometti e brevi corde fisse per rendere più agevole l’accesso. Scendendo sul rio appena sotto si può vedere la parete in tutte le sue forme e linee e da qui disegnammo i nostri sogni. La scalata è decisamente selvaggia, non aspettatevi pulizia, ma caos, generato da tetti, blocchi, placche e cengie, condito di fessure che legano il tutto. La prima via nata nel 2010 è stata Diritto all’ozio. Al primo giro chiodammo solo le soste in seguito decidemmo di posizionare tre spit di progressione. Ad alcuni non piacerà però bisogna vederla come un’avventura trad, dove se non leggi la relazione non è poi così scontato trovare la linea. D’altronde se usi gli spit puoi ”raddrizzare” se no ti accontenti delle fessure che trovi. Resta comunque una salita apprezzabile di poco meno di 300mt dove ci si deve arrangiare. La cima è speciale, un bel boschetto di faggi dove i vecchi ci dissero ”un posto d’oro per i funghi”... Ma da dove salivano? Fermatevi un momento e osservate ciò che avete intorno, ne vale la pena.